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  • Mon Jul 01 15:06:04 CEST 2019 - Tue Jul 09 10:06:00 CEST 2019
  • Commemorazione

Oggi ricorre il terzo, tristissimo, anniversario della strage di Dacca, nella quale persero la vita nove cittadini italiani tra cui il nostro concittadino Claudio Cappelli

A Claudio Cappelli l'Amministrazione comunale ha dedicato l'omonima piazzetta e la mostra “Restiamo umani: no al terrorismo” 

Riportiamo qui sotto l'intervento del Presidente del Consiglio comunale di Milano, Lamberto Bertolé

Cari familiari dei nostri connazionali caduti nella terribile strage avvenuta a Dacca nel 2016 - Signor Console Generale del Bangladesh a Milano - Rappresentanti delle Istituzioni e dell’Associazione delle vittime del terrorismo, cari ospiti, Anpi e Gariwo.

Benvenuti a Milano, benvenuti nella casa dei milanesi.

Sono onorato di accogliervi oggi in questo luogo simbolo della nostra democrazia e della nostra comunità. Oggi tutta Milano, tre anni dopo questo attentato terroristico avvenuto il primo luglio del 2016 a Dacca in Bangladesh, si stringe simbolicamente intorno alle famiglie delle vittime, ai Comuni e alle Nazioni ferite.

In quell’attentato persero la vita 24 persone, 22 erano i civili: donne e uomini di paesi diversi, di culture diverse, di religioni diverse: tutti però ugualmente nemici da sterminare, secondo la logica perversa e criminale degli attentatori.

Nove delle vittime erano nostri connazionali. Si trattava di lavoratori, di imprenditori, di persone impegnate nelle tante aziende locali che lavorano a stretto contatto con imprese italiane, specie del settore tessile. Insieme a loro caddero civili e poliziotti del Bangladesh, cittadini giapponesi e di altri paesi: tutti sacrificati in nome di un odio insensato e assurdo e di un cieco fanatismo.

Di fronte a tragedie inaccettabili come quella dell’attentato a Dacca, come Paese e come persone sprofondiamo in un sentimento di angoscia, di dolore, di rabbia. La paura, però, non deve vincere, non dobbiamo rinchiuderci. I nostri concittadini che sviluppano anche in altri continenti la loro attività professionale, la loro impresa, sono baluardo anche dei più alti valori della nostra società, improntata alla libertà, alla democrazia e alla pace.

Il loro esempio è prezioso per i nostri giovani, un modello di operosità e intraprendenza ed anche di fiducia nelle relazioni e nello scambio tra popoli e culture differenti. La memoria dei vostri cari tiene alti i valori e la dignità della nostra concezione della società, basata sul rispetto della vita umana, sulla libertà e sul confronto pacifico tra gli uomini e la pacifica convivenza delle fedi.

Dal loro sacrificio, come sempre dal sacrificio degli innocenti, deve partire la nostra azione politica e civile per contrastare la barbarie di una violenza, quella del terrorismo, che tende a essere senza confini. Con il suo esempio anche il singolo porta nel mondo un’idea di civiltà, come hanno fatto i vostri cari e come ci ricorderà Gabriele Nissim, nel suo intervento.

Non li dimenticherete voi e non li dimenticheremo noi, perché hanno fatto il bene della nostra società, il cui benessere tanto deve anche a quanto le nostre imprese costruiscono e sviluppano all’estero.

Oggi qui a Palazzo Marino ci raccogliamo nel ricordo di quei nostri connazionali e delle altre vittime di quella strage. Insieme all’omaggio ai caduti, voglio esprimere, a nome del Consiglio Comunale di Milano, tutta la nostra solidarietà e il nostro affetto ai loro familiari.

L’omaggio che dobbiamo al loro sacrificio e la solidarietà ai loro familiari la estendiamo idealmente a tutte le vittime del terrorismo e della violenza nel Mondo. Un terrorismo che purtroppo continua a colpire ancora oggi, come dimostrano l’attentato di giovedì scorso a Tunisi o quello avvenuto in Nigeria due settimane fa dove sono rimaste uccise 30 persone.

Concludo ringraziando tutti i presenti per essere qui oggi: la vostra non è una tragedia solo personale e oggi con questa cerimonia vogliamo testimoniare che Milano vi sarà sempre vicina e al vostro fianco.