Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa dall’associazione Libera e istituita con voto unanime alla Camera dei Deputati il 1° marzo 2017.
L'iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.
Dal 1996, ogni anno, in una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. I nomi vengono scanditi con cura per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto coraggiosamente e a viso aperto la mafia ma anche per non dimenticare le vite di chi, suo malgrado, si è trovato sulla traiettoria di una pallottola destinata ad altri o è stata vittima incolpevole di un attentato dinamitardo.
Per il 2022 la manifestazione nazionale si svolgerà a Napoli. Lo slogan “terramia coltura|cultura” sottolinea come le storie delle vittime innocenti possano diventare semi di speranza perché “affondano nella nostra terra, nutrono le nostre radici, alimentano le nostre speranze, sono il nostro futuro”.
L’Amministrazione comunale di Vedano al Lambro, pur nella consapevolezza che nessuna vittima è più importante di un’altra, intende sottolineare il profondo significato di questa ricorrenza condividendo la storia e il pensiero del Giudice Rosario Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 – Agrigento, 21 settembre 1990).